Le fotografie del manicomio in mostra al castello di Rivalta
In mostra a Rivalta le immagini del reporter che entrò nei manicomi
È un giovanissimo fotografo appassionato di sociale Mauro Vallinotto, quando entra per la prima volta nel manicomio femminile di via Giulio. È la fine del ’68, nell’ospedale psichiatrico femminile torinese si gettano i semi dell’apertura. Nel ’70 entra a Villa Azzurra, le sue immagini entrano nella storia. Dopo una carriera tra Espresso, Panorama, Repubblica, Stampa e Ansa, dove oggi è consulente per l’immagine, Vallinotto è tornato a fotografare i «matti», li ha cercati per scoprire quanta strada è stata fatta. È andato con i malati in treno, in montagna, li ha visti al lavoro, nei laboratori. E ha testimoniato il cambiamento, gli aspetti più positivi del cambiamento. L’ultimo scatto è il letto di uno di loro. Sopra un pc connesso con il mondo. Passato e presente sono diventati una mostra «Matti, dall’emarginazione all’integrazione a 40 anni dalla Legge Basaglia» al Castello di Rivalta.
Ma come sono nate le fotografie di denuncia che per prime hanno aperto le porte?
«Ero in contatto con l’Associazione per la lotta contro le malattie mentali di Piera Piatti. All’associazione interessava documentare le condizioni dei malati e il tema mi appassionava. Mi sono unito a un gruppo di studenti di Medicina che iniziavano un internato in via Giulio».
Castello di Rivalta
Via Orsini 7
Inaugurazione domani alle 18
Fino al 10 maggio
Estratto dell’articolo comparso oggi su “La Stampa” nella cronaca di Torino.